Ebbi occasione di esaminare moltissimi esemplari di
Polydora, appartenenti a specie diverse, alcune delle quali nuove per il Mediterraneo, perchè stavo facendo delle osservazioni sul danno che questo anellide tubicolo reca alle ostriche. Col materiale raccolto e con quello favoritomi da parecchie località mi sono trovato in grado di rivedere ed ordinare anche la sistematica di questo genere, abbastanza confusa. Per maggior semplicità ho messo la bibliografia alla fine e nel testo dopo ogni nome di autore un numero fra parentesi che si riferisce appunto alla indicazione bibliografica.
Parte di queste mie ricerche furono fatte alla Spezia e parte nella Stazione Zoologica di Napoli, grazie alla nota liberalità del sig. Dohrn. Porgo i miei ringraziamenti a lui e a tutte quelle persone che mi fornirono materiale di confronto, specialmente al prof. M'Intosh (St. Andrews, Scozia], al prof. C. Claus (Vienna), al prof. Webster (Schnectady, S. U. A.), al prof. Calderwood (Plymouth), al prof. Karl Brandt (Kiel), al Cav. Lo Bianco (Napoli), al prof. Valle (Trieste), al Dr. Whitelegge (Sydney, N. S. W.) e al prof. A. Giard (Wimereux).